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Presunto hacker “ruba” visure Pra dal registro dell'Aci

L'episodio accade in Campania: un consulente esterno delle forze dell'ordine decide di forzare il registro delle visure Pra dell'Aci, ottenendole così gratuitamente. L'inchiesta è partita proprio dai colleghi dei clienti del consulente, che riusciva a fornire visure Pra in tempi più rapidi rispetto all'Aci, violandone periodicamente i sistemi di protezione e lucrando sul numero delle visure richieste.

 

Prima di arrivare a questa conclusione, gli agenti hanno dovuto spiare l'uomo, per capirne le abitudini e per scoprire il software utilizzato per violare il registro delle visure. Secondo chi indaga, il consulente era in grado di reperire qualsiasi visura in qualsiasi momento, senza temere di essere scoperto dai gestori del sito.

 

Per rintracciare l'uomo, infatti, è stata necessaria un'intera squadra romana dedicata ai reati informatici: gli agenti hanno scoperto sulle prime il programma utilizzato dall'uomo, poi l'indirizzo IP e, infine, sono riusciti a risalire alla sua identità. Secondo chi indaga, l'hacker avrebbe fornito alle forze dell'ordine compiacenti dei programmi pirata a pagamento.

 

Questi programmi, semplici da utilizzare, consentivano di violare sistematicamente il sistema centrale, per poi accedere alle visure Pra senza pagare e senza alcun controllo da parte del Fisco. Le indagini proseguono ora su chi commissionava questi lavori al consulente e come questi veniva retribuito per il servizio sottobanco.

 

Gli inquirenti stanno anche valutando come l'uomo sia entrato in possesso del primo software per violare i sistemi di sicurezza del registro delle visure Pra dell'Aci. A quanto si apprende, l'attività dell'uomo era nota in tutta la Campania, ma mancavano le prove a sostegno della tesi degli inquirenti.

 

L'Aci non era a conoscenza delle violazioni che avvenivano sul suo sito e si è ritrovata vittima inconsapevole della vicenda. Le visure Pra hanno sì dei costi di gestione, ma non tali da “scatenare” in qualche modo manovre simili.

 

La squadra di informatici che è riuscita a rintracciare l'uomo è specializzata nella prevenzione di attacchi terroristici e informatici: questo la dice lunga sui programmi che il presunto hacker utilizzava per rendere disponibili gratuitamente le visure Pra, con la connivenza anche di alcuni vigili urbani della zona.

Ora, l'inchiesta va avanti, nella speranza che l'Aci adotti presto misure più stringenti contro chi viola il suo sistema.